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Varietà rampicante, di media vigoria, con foglie di medie dimensioni color verde acceso. I fiori sono bianchi con leggere sfumature lillà, raccolti in corti grappoli lunghi 3 cm. I baccelli da freschi sono verdognoli, alcuni leggermente screziati di rosso, poco arcuati. A maturazione giallognoli con screziatura rossa di variabile intensità. Il seme presenta un colore di fondo beige marmorizzato con striature marron-violaceo. In genere 2-3 linee a semicerchio opposte all'ileo. Reniformi con ileo rugginoso, di medie dimensioni, 0,7g da secco. Fagiolo adatto alla mezza montagna e pur con qualche difficoltà cresce anche in fondovalle. Resistente alle avversità e cresce bene anche senza innaffiatura né concimazioni

Nome scientifico Aspetto Utilizzo Origine
49 Phaseolus vulgaris L. Rampicante Fagioli da sgranare Molina di Ledro - Val di Ledro - 650 m slm

NOTE STORICHE E UTILIZZO:

Coltivato a Molina di Ledro da un secolo, legato alla figura di Don Lucillo Sartori (Pieve di Ledro 1859 - Arco 1929), il parroco di Molina che diede avvio alla modernizzazione della società ledrense, che li avrebbe introdotti ad inizio Novecento. Tradizionalmente la semina avviene dopo il 20 maggio, disponendo i semi a "zampa di gallina" ovvero in 3 postarelle da 3-4 semi ciascuna poste ai vertici di un triangolo nel centro del quale si pianta il palo. Di norma si dispongono i fagioli tutt'attorno al campo di patate, quasi a delimitarlo come una siepe. La raccolta avviene quando i fagioli sono ben secchi, o ancora freschi per consumo immediato. Per la conservazione durante l'inverno è tradizione ledrense riporre le sementi, una volta ben secche, in sacchetti di tela con qualche foglia di alloro per tenere lontani gli insetti. Quindi, riporli al fresco. Si tratta di un fagiolo da sgranare, meglio quando il baccello è maturo ma non ancora completamente seccato. Ottimo da fare lesso o in umido.